Nell’ultimo articolo abbiamo parlato delle previsioni e delle stime che ruotano intorno alla vendemmia 2024. Ma sappiamo davvero cosa avviene durante questo rituale agricolo?
LA VENDEMMIA: IL RITUALE AGRICOLO PER ECCELLENZA
La vendemmia rappresenta uno dei rituali agricoli più affascinanti. Per mesi l’uomo si prende cura della vite affinché dia frutti sani e poi arriva il periodo del raccolto. Solitamente tre sono i momenti dedicati alla vendemmia: agosto-settembre, settembre-ottobre e ottobre-novembre, quest’ultimo in riferimento alle uve a maturazione tardiva.
LE FASI: LA RACCOLTA
La raccolta, la pigiatura, la fermentazione e le ultime fasi che contraddistinguono la vinificazione caratterizzano il periodo della vendemmia.
Nel corso della prima fase ha luogo la raccolta dei grappoli d’uva, questo passaggio può avvenire a mano o avvalendosi di macchinari specifici che scuotono la vite per far cadere rapidamente i grappoli. Inutile dire che la raccolta manuale viene privilegiata perché permette di ottenere un vino di qualità, infatti il contadino sceglie con cura i grappoli tra quelli che non presentano muffe o difetti e li taglia con forbici apposite privandoli delle foglie.
Ma qual è il momento giusto per cominciare la raccolta? Sicuramente quando l’acino raggiunge il giusto grado di maturazione e solo l’assaggio di una persona esperta potrà garantire il perfetto equilibrio di zuccheri, di acidità, pH e – per le uve a bacca scura – dei fenoli.
Successivamente i grappoli migliori vengono messi in cesti, poi svuotati in cassette più grandi dalla capienza massima di 20 chili, onde evitare di schiacciare gli acini, per poi passare alla fase successiva…
LA PIGIATURA
Questa è la fase più legata alla tradizione e al folklore perché, se svolta manualmente, fa sì che la comunità composta da famiglie, grandi e piccini, partecipi attivamente alla vendemmia. All’interno di grandi tini i chicchi d’uva vengono “pigiati” per ottenere il mosto e passare alla fase successiva.
Nella maggior parte dei casi, però, questa fase è realizzata attraverso l’uso di macchine “pigiadiraspatrici” che pigiano l’uva e contemporaneamente scartano i raspi (la parte della vite che ha la funzione di collegamento tra acini e ramificazioni) che se pigiati lascerebbero sostanze tanniche dal gusto legnoso e acre.
Questa fase è da compiere con grande attenzione per fare in modo che la parte liquida dell’uva, contenente gli zuccheri e che diverrà poi vino, entri in contatto con i lieviti. Quindi, prima di pigiare il vino bisognerà effettuare la diraspatura, cioè separare gli acini d’uva dai raspi.
(P.s per la produzione di alcuni vini rossi si utilizza il raspo per favorire la fermentazione e la macerazione).
LA FERMENTAZIONE
La fermentazione rappresenta l’ultima fase della vendemmia e determina la qualità del prodotto finale.
Essa avviene in maniera differente a seconda del tipo di vino che si vuole produrre.
Ad esempio per un vino rosso il mosto dell’uva deve rimanere a contatto con le bucce; il vino bianco si ottiene separando il mosto dalle bucce e dai vinaccioli, mentre dopo un breve periodo di macerazione (24-36 ore) si ottengono vini rosati.
INFINE…
Si arriva alla fase di rifermentazione e di invecchiamento che darà origine ai vini più diversi.
Prima di venire imbottigliato il vino verrà sottoposto a travasi e filtrazioni per poi arrivare alla fase di assestamento chiamata affinamento. Questa ha luogo in recipienti inerti, oppure in recipienti di legno grandi (botti) o piccoli (barriques e tonneaux), nei quali può rimanere da diversi mesi a diversi anni, nel caso in cui sia necessario un processo di maturazione o invecchiamento.
Non ti è venuta voglia di degustare uno dei tanti vini che COME V può offrirti?