Settembre da sempre è sinonimo di Vendemmia che da mesi è stata preannunciata come “annata di grande interesse”.
Questo grazie al clima variegato che ha avuto un impatto significativo sulla qualità delle uve nelle diverse regioni del Paese. Basti pensare all’inverno mite, alla primavera relativamente calda e all’estate segnata da ondate di calore intense, grandinate localizzate e periodi di siccità. Le piogge ben distribuite, verso la fine di agosto e inizio settembre, hanno contribuito in buona parte a ristabilire un equilibrio relativamente alla maturazione delle uve e questo primo quadro climatico ha concorso a definire l’annata interessante.
LA VENDEMMIA 2024
In questa prima parte entriamo brevemente nel merito della raccolta iniziata e dei primi risultati. Le stime sono positive in tutta Italia sia dal punto di vista della qualità che dei volumi.
Dal Report di Coldiretti/ Centro Studi Divulga si apprende che la vendemmia 2024 vede un incremento del raccolto dell’8% rispetto alla disastrosa annata precedente. Ma, come già anticipato, il maltempo e la siccità hanno avuto dei risvolti sulle vigne in Italia. Secondo le stime, la produzione di vino si assesterà tra i 41 e 42 milioni di ettolitri, valore molto al di sotto della media degli ultimi anni.
Inoltre, lo studio presentato in vista del G7 dell’Agricoltura ad Ortigia racconta di una Italia spaccata in due sulla raccolta: al NORD il maltempo ha messo a dura prova le Cantine costringendo a numerosi interventi per la difesa fitosanitaria dei vigneti (soprattutto quelli biologici).
Al SUD la vendemmia ha avuto un ritardo d’inizio di 10/15 giorni e andrà avanti fino alla prima decina di Novembre con la raccolta delle uve a maturazione tardiva. La mancanza di pioggia, protratta per un lungo periodo, ha dato vita a forti cali di produzione: la vite è andata in sofferenza con evidenti problemi nello sviluppo dei tralci che, purtroppo, si ripercuoterà anche sulla prossima vendemmia. Il risvolto positivo della medaglia è che la qualità attesa mediamente si aggira dal buono al molto buono/ottimo…
PARLIAMO DI QUALITA’ E DI COSTI
Un’indagine Divulga – Ixe sottolinea come il 76% dei produttori si aspetta che la qualità della prossima vendemmia sia superiore alle annate passate. Parlando sempre di percentuali: il 57% dei viticultori crede che la vendemmia sarà di buona qualità, mentre il 19% di ottima.
Un altro aspetto da non trascurare è quello legato ai costi di produzione: Coldiretti evidenzia come il cambiamento climatico e le sfide che ne derivano, abbia inciso a ridurre i margini e la redditività delle aziende che si trovano davanti molte difficoltà. Da qui la richiesta di pensare a strategie concrete per il settore.
CONCLUSIONI
Tempo bizzarro a parte, la vendemmia 2024 è sicuramente all’insegna della qualità. Pensiamo ad esempio a quella attesa nell’Oltrepò Pavese, dove nonostante una diminuzione delle rese di circa il 30%, causata da un clima particolarmente piovoso durante la primavera e l’inizio dell’estate, la qualità delle uve promette vini di alto livello. Le basi spumanti, secondo i produttori e il Consorzio di tutela, stanno mostrando caratteristiche in grado di delineare un’annata importante per il metodo classico. Il 2024 si è rivelato, per il settore, un periodo complesso, gli operatori stanno puntando quindi non solo sulla qualità del prodotto, ma anche al rafforzamento della filiera nel suo complesso.
A breve la seconda parte…